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Autore: Simone Camela 25 dic, 2019

Partiamo da frutta e verdura. Ecco, in tanti la mettono in frigorifero e questo non è sbagliato. E’ sbagliato, però, tenerli dove si preferisce. Questi alimenti, infatti, vanno nel cassetto apposito del frigo dove la temperatura è a +6 gradi. Non altrove. Latte e uova, invece, nei ripiani che troviamo sulla porta. Lì, la temperatura è compresa tra i 6° e i 10°C . Più o meno, possiamo conservare le uova per un mese: salvo diverse indicazioni riportate sulla confezione.

Poi, ci sono dei cibi che possono, sì, stare in frigo, ma non per tutto il tempo che vogliamo. Ad esempio, i formaggi vanno in alto, ma non in cima. Ma possono essere conservati per circa 3 giorni. Per averli a disposizione un po’ in più, magari, avvolgeteli nella pellicola trasparente. Nel ripiano più basso del frigorifero, invece, ci vanno carne e pesce: lì abbiamo una temperatura compresa tra 0 e 4 gradi. Possono stare lì per 3 giorni al massimo; poi, come vi accorgerete, cominceranno a cambiare colore e ad emanare un cattivo odore. A quel punto, non potrete consumarli più.

Autore: Simone Camela 07 apr, 2019

Ecco la lista che vi permetterà di salvare pentole o utensili realizzati in materiali particolari e non adatti al lavaggio in lavastoviglie:

  1. GHISA. I prodotti in ghisa sono porosi e richiedono una cura del tutto particolare. In lavastoviglie potrebbero arrugginirsi. Per questo lavarle a mano si rivela più faticoso ma, certamente, più sicuro.
  2. CRISTALLO. Sia l’alta temperatura che l’aggressività dei getti d’acqua non sono idonee alla fragilità dei bicchieri realizzati in cristallo. Per questo, se la lavastoviglie non ha il programma dedicato per gli oggetti delicati, per evitare rotture o scheggiature, meglio lavare il cristallo a mano.
  3. PLACCATI IN ORO. E’ vero che non vengono utilizzati tutti i giorni ma solo in occasioni molto particolari, ma bisognerebbe usare un occhio di riguardo anche per le posate o i piatti placcati in oro. La placcatura potrebbe cancellarsi e rovinarsi.
  4. RAME. Le pentole realizzate in rame, lavate in lavastoviglie, potrebbero perdere il colore originale a causa dell’alta temperatura dell’acqua e degli agenti chimici presenti nei detersivi.
  5. LEGNO. Utensili, ciotole da insalata e taglieri in legno devono essere tenuti lontani dalla lavastoviglie per due motivi. Il primo è pratico: l’acqua calda fa perdere lucentezza al materiale e provoca crepe e rotture. Il secondo è di tipo igienico. La porosità del legno facilita la proliferazione dei batteri che poi andrebbero a invadere anche gli altri oggetti della cucina.
  6. ALLUMINIO. Tutti i prodotti in alluminio non sono idonei ad essere lavati in lavastoviglie, ma vanno trattate rigorosamente a mano per non danneggiarli irrimediabilmente.

Autore: Simone Camela 28 ago, 2018
  1. Il Sale per Lavastoviglie  è costituito da cloruro di sodio, il medesimo composto chimico che si trova nel sale da cucina e in quello marino. Questi due prodotti, tuttavia, non possono essere considerati come sostitutivi dell' additivo per lavastoviglie  dal momento che quest'ultimo è caratterizzato da una specifica formula che lo rende del tutto privo del ferro e dei carbonati che le altre tipologie di sale invece contengono. Tali composti incrementano la durezza dell'acqua, e possono arrivare a danneggiare la lavastoviglie.
  2. In realtà il Sale per Lavastoviglie non entra direttamente nel ciclo di lavaggio (qualcuno forse vuole dei piatti salati?), ma al contrario scorre attraverso l' addolcitore  per poi andare a finire nelle acque di scarico.
  3. Il funzionamento del Sale per Lavastoviglie avviene in questo modo: il prodotto rifornisce di sodio le cosiddette 'resine di scambio ionico' che si trovano nell'addolcitore. Rigenerate da questi apporti, le resine sono in grado di svolgere al meglio la loro funzione di attirare e intrappolare gli ioni di magnesio e di calcio responsabili della durezza dell'acqua.

Autore: Simone Camela 31 mar, 2018

Un elettrodomestico, per funzionare al meglio e per far si, che possa durare il maggior numero di tempo possibile deve essere ben tenuto. Pulizia con prodotti specifici che possano essere naturali o chimici, manovre di manutenzione, sono solo alcune delle mosse da attuare affinché il vostro elettrodomestico abbia una vita longeva  e che vi permetta di risparmiare soldi in termini di manutenzione o acquisti non programmati.

Uno degli elettrodomestici la cui manutenzione può essere fatta con metodi fai da e è sicuramente il freezer, .

Uno dei problemi che maggiormente affligge questo elettrodomestico è sicuramente, l’eccessiva presenza di ghiaccio che si può formare al suo interno.Con poche semplici mosse potrete dunque evitare questa formazione di ghiaccio, sbrinandolo addirittura senza spegnere il frigorifero. Vediamo come è possibile fare tutto ciò.

Partiamo dicendo che il freezer  per funzionare correttamente non deve presentare eccessivo ghiaccio sulle pareti laterali. Tale condizione infatti  potrebbe danneggiare le parti dell’elettrodomestico intaccando così  irrimediabilmente la resistenza ed il termostato.

Molte persone sono tuttavia un po’ scettiche ad eseguire questo  intervento di manutenzione,  che a dir la verità dovrebbe essere effettuato con una certa periodicità, e questo perchè non intendono spegnere l’elettrodomestico totalmente, ma come accennato poco fa è possibile eseguire questa manovra lasciando l’elettrodomestico acceso.

Il miglior modo? Il fai da te

Possiamo distinguere  due metodi molto efficaci che consentono di ripulire il freezer  mantenendo nel contempo attivo il frigorifero. In entrambi casi  il congelatore deve essere completamente svuotato da tutti gli alimenti che  sono conservati all’interno. In questo caso la pulizia deve avvenire in maniera celere, altrimenti si potrebbero scongelare i cibi, quindi bisogna ricordare di lasciare il freezer completamente vuoto.

Il primo metodo consiste in alcune fasi che potremmo sintetizzare in questo modo:

  • scaldare delle pentole di acqua, e quando giungono all’ebollizione, devono essere messe  all’interno del congelatore e  poi richiuderlo. Grazie al  calore del vapore sprigionato dall’acqua,  farà si che il ghiaccio si sciolga in poco tempo.
  • Attendere dai 10 ai 15 minuti per riaprire il freezer e cominciare a raccogliere i pezzi di brina ormai staccatisi dalle pareti e metterli nella vaschetta del lavandino.
  • Una volta terminata questa operazione, si possono  riposizionare gli alimenti che erano stati messi fuori.

Il secondo metodo, è ancora più semplice del precedente, esso  consiste nel mantenere aperto per un tempo ragionevole lo sportello del freezer soprattutto se la temperatura esterna è molto calda. Grazie a questo approccio si assisterà  allo scioglimento naturale di tutto il ghiaccio senza il minimo sforzo. Ottenuto ciò, si dovrà provvedere a ripulire completamente il tutto e a risistemare gli alimenti tolti in precedenza.

Autore: Simone Camela 28 mar, 2018
Molti pensano che la lavastoviglie si occupi autonomamente anche della propria pulizia interna oltre che di quella dei piatti. Sfortunatamente non è insolito che dei pezzi di cibo si incastrino nel filtro, causando la formazione di cattivi odori e anche della muffa. La soluzione migliore è quella di pulirla con aceto e bicarbonato per eliminare contemporaneamente sia lo sporco sia la muffa.
Autore: Simone Camela 28 mar, 2018
evitare cattivi odori nella lavatrice
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Autore: Simone Camela 25 dic, 2019

Partiamo da frutta e verdura. Ecco, in tanti la mettono in frigorifero e questo non è sbagliato. E’ sbagliato, però, tenerli dove si preferisce. Questi alimenti, infatti, vanno nel cassetto apposito del frigo dove la temperatura è a +6 gradi. Non altrove. Latte e uova, invece, nei ripiani che troviamo sulla porta. Lì, la temperatura è compresa tra i 6° e i 10°C . Più o meno, possiamo conservare le uova per un mese: salvo diverse indicazioni riportate sulla confezione.

Poi, ci sono dei cibi che possono, sì, stare in frigo, ma non per tutto il tempo che vogliamo. Ad esempio, i formaggi vanno in alto, ma non in cima. Ma possono essere conservati per circa 3 giorni. Per averli a disposizione un po’ in più, magari, avvolgeteli nella pellicola trasparente. Nel ripiano più basso del frigorifero, invece, ci vanno carne e pesce: lì abbiamo una temperatura compresa tra 0 e 4 gradi. Possono stare lì per 3 giorni al massimo; poi, come vi accorgerete, cominceranno a cambiare colore e ad emanare un cattivo odore. A quel punto, non potrete consumarli più.

Autore: Simone Camela 07 apr, 2019

Ecco la lista che vi permetterà di salvare pentole o utensili realizzati in materiali particolari e non adatti al lavaggio in lavastoviglie:

  1. GHISA. I prodotti in ghisa sono porosi e richiedono una cura del tutto particolare. In lavastoviglie potrebbero arrugginirsi. Per questo lavarle a mano si rivela più faticoso ma, certamente, più sicuro.
  2. CRISTALLO. Sia l’alta temperatura che l’aggressività dei getti d’acqua non sono idonee alla fragilità dei bicchieri realizzati in cristallo. Per questo, se la lavastoviglie non ha il programma dedicato per gli oggetti delicati, per evitare rotture o scheggiature, meglio lavare il cristallo a mano.
  3. PLACCATI IN ORO. E’ vero che non vengono utilizzati tutti i giorni ma solo in occasioni molto particolari, ma bisognerebbe usare un occhio di riguardo anche per le posate o i piatti placcati in oro. La placcatura potrebbe cancellarsi e rovinarsi.
  4. RAME. Le pentole realizzate in rame, lavate in lavastoviglie, potrebbero perdere il colore originale a causa dell’alta temperatura dell’acqua e degli agenti chimici presenti nei detersivi.
  5. LEGNO. Utensili, ciotole da insalata e taglieri in legno devono essere tenuti lontani dalla lavastoviglie per due motivi. Il primo è pratico: l’acqua calda fa perdere lucentezza al materiale e provoca crepe e rotture. Il secondo è di tipo igienico. La porosità del legno facilita la proliferazione dei batteri che poi andrebbero a invadere anche gli altri oggetti della cucina.
  6. ALLUMINIO. Tutti i prodotti in alluminio non sono idonei ad essere lavati in lavastoviglie, ma vanno trattate rigorosamente a mano per non danneggiarli irrimediabilmente.

Autore: Simone Camela 28 ago, 2018
  1. Il Sale per Lavastoviglie  è costituito da cloruro di sodio, il medesimo composto chimico che si trova nel sale da cucina e in quello marino. Questi due prodotti, tuttavia, non possono essere considerati come sostitutivi dell' additivo per lavastoviglie  dal momento che quest'ultimo è caratterizzato da una specifica formula che lo rende del tutto privo del ferro e dei carbonati che le altre tipologie di sale invece contengono. Tali composti incrementano la durezza dell'acqua, e possono arrivare a danneggiare la lavastoviglie.
  2. In realtà il Sale per Lavastoviglie non entra direttamente nel ciclo di lavaggio (qualcuno forse vuole dei piatti salati?), ma al contrario scorre attraverso l' addolcitore  per poi andare a finire nelle acque di scarico.
  3. Il funzionamento del Sale per Lavastoviglie avviene in questo modo: il prodotto rifornisce di sodio le cosiddette 'resine di scambio ionico' che si trovano nell'addolcitore. Rigenerate da questi apporti, le resine sono in grado di svolgere al meglio la loro funzione di attirare e intrappolare gli ioni di magnesio e di calcio responsabili della durezza dell'acqua.

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